IL MIO ZAINETTO
L’ anno scorso, per il mio compleanno, i miei nonni si sono recati all’Iper e mi hanno comprato uno zaino nuovo per andare a scuola. Il mio zaino è a forma di sacco, è molto grosso e molto capiente. Ha due scomparti dentro la cartella:in quello dietro io ci metto il diario, i libri, la cartelletta e i quaderni, nella tasca davanti ci metto gli oggetti che mi danno più fastidio come i due astucci.
Fuori dalla cartella c’è una tasca che utilizzo per metterci la merenda.
La parte a contatto con la schiena è imbottita perchè la schiena non può stare a contatto con una parte rigida. La mia cartella è tutta nera con delle strisce bianche sulla parte in alto dove c’è la chiusura e sui fianchi. Sul mio zaino ci sono anche delle scritte e dei disegni: sulla parte con la chiusura ha lo scudetto della Juve e sulla tasca c’è la scritta JUVENTUS.Per me il trasporo non è comodo perchè non ha il carrellino ma ha le bretelle imbottite, è un pò rovinato perchè è vecchio. Mi piace molto e non lo voglio cambiare perchè è stupendo.
INTERVISTA ALLA MIA MAMMA E AL MIO PAPA’
Sono nato nell’ospedale Mangiagalli di Milano.
Quando sono nato avevo pochi capelli.
Il primo dentino mi è spuntato a 4 mesi e la mia mamma era molto sorpresa perché non se lo aspettava così presto.
Quando sono nato pesavo 3,20 chili.
Ho iniziato a parlare molto presto, la mia prima parola è stata palla.
Il mio primo passeggino era azzurro, grigio e arancione. Aveva una grande cappottina che mi riparava dal sole. La mamma mi ha raccontato che era molto comodo e mi facevo delle lunghe dormite.
Quando sono nato abitavo in un’altra casa che era sempre a Rozzano. Ci abbiamo abitato fino ai miei 3 anni poi ci siamo trasferiti in una casa molto più grande perché è nata la mia sorellina Camilla.
Ho iniziato ad usare il biberon a 7 mesi ma solo per bere l’acqua perché volevo solo il latte materno.
Io non ho mai usato il ciuccio.
La mamma mi ha raccontato che io non ho mai bevuto il latte artificiale ma solo il latte materno fino a un anno.
Ho iniziato a gattonare quando avevo 7 mesi, ero molto contento perché riuscivo a spostarmi da solo.
Ho iniziato a camminare quando più o meno avevo un anno, ero contento perché andavo sempre a prendere le caramelle perché ero goloso.
Il mio gioco preferito era il lego, mi divertivo a fare tante costruzioni con papà.
I libri che preferivo erano quelli dei dinosauri.
In sala parto con la mia mamma c’era il mio papà che era molto emozionato e appena sono nato mi ha scattato una fotografia.
Appena nato i miei occhi sembravano blu, adesso sono marroni.
La mia mamma e il mio papà mi raccontavano sempre la storia di Cappuccetto Rosso e quella dei 3 porcellini perché erano le mie preferite.
Quando ero piccolo mi piaceva leggere con il mio papà, giocare a nascondino con la mia nonna Teresa che non mi trovava mai perché mi nascondevo dentro i mobili poi mi piaceva dipingere con la mia mamma e a volte mi divertivo anche da solo nel mio box con tutti i miei giochi.
Ho fatto il mio primo bagnetto quando avevo dieci giorni, la mamma mi ha raccontato che per fare il primo bagnetto bisogna aspettare che cade e si secca il cordone ombelicale.
La mia prima amica è stata Arianna Lisi, ci siamo conosciuti quando avevamo 6 mesi e siamo amici ancora adesso.
Io sono andato all’asilo nido Bulli e Pupe, le mie maestre si chiamavano Betti e Marzia. Ho iniziato ad andarci quando avevo 10 mesi e lì ho conosciuto Riccardo U.
Il mio primo regalo è stato un orsetto con il vestitino azzurro e la bavaglia con su ricamato il mio nome, me l’aveva regalata una collega della mia mamma.
Il vestitino che la mamma mi preferiva mettere era una tutina salopette blu con le stelline azzurre.
Quando sono nato ero magrolino, avevo la boccuccia a forma di cuore, le ciglia lunghe e un bel nasino a patata. Ero molto simpatico e sorridevo sempre.
L’emozione più grande della mia mamma e del mio papà è stata vedermi nascere, erano tutti e due emozionati e piangevano dalla gioia.
Una cosa che la mamma non mi aveva ancora raccontato è quando aveva fatto l’ecografia tridimensionale, cioè quando il dottore, con un macchinario, fa vedere il bambino nella pancia della mamma che si muove. Con questa ecografia il bimbo sembra proprio vero. La mamma e il papà erano stupiti perché assomigliavo tanto al mio papà.
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